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Giovanna Bonacina

Classe 1964, la fotografia era lì, mi attirava, mi incuriosiva, aspettava assopita.
Non mi ero mai veramente confrontata con essa, fino a quando, nel 2003, mi hanno proposto di partecipare al Circolo Fotografico Inverigo. Allora chiamarlo Circolo era veramente una parola grossa, cinque persone chiuse in una stanzetta gentilmente messa a disposizione dal Parroco del paese.
Ma è stato proprio quel confrontarsi continuo con persone più esperte, quel lavorare insieme su progetti condivisi, quel crescere e far crescere il Circolo che mi ha fatto scoprire un mondo nuovo e mi ha portato man mano ad accrescere e ad affinare il linguaggio fotografico, insomma una vera e propria scuola sul campo.
Da sempre quello che più mi affascina è la ricerca di una immagine non fine a sè stessa, ma che abbia al suo interno un potenziale emotivo, in qualche modo sensoriale. Lo stesso potenziale che io ricerco nei miei scatti voglio che possa essere condiviso da chi guarda, non per cogliere quello che per me quel progetto rappresenta, ma per far nascere proprie intime emozioni.
Mi è più facile lavorare per portfolio perché ho la necessità di raccontare qualcosa, anche se il mio linguaggio tende comunque ad essere ermetico, il portfolio mi dà la possibilità del racconto.

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